La rendicontazione dei Fondi sanitari
Il bilancio come strumento di programmazione, gestione e informazione verso gli iscritti.
Introduzione
Nel sistema variegato della sanità integrativa, prevalentemente connotato da realtà no profit, manca una espressa disciplina di dettaglio che consenta di individuare uno schema “tipico” di bilancio e non vi sono regole espresse sulle modalità con cui svolgere l’attività di rendicontazione, ferma l’esigenza che una forma di rendicontazione e bilancio vi sia, stante il disposto dell’art. 20 del codice civile (che, in tema di associazioni, stabilisce che l’assemblea debba essere convocata una volta l’anno “per l’approvazione del bilancio”). In tale contesto, i riferimenti più immediati a livello legislativo sono quelli della disciplina della contabilità delle imprese commerciali e della disciplina di bilancio delle società per azioni, contenute nel codice civile, nei limiti della compatibilità con l’attività tipica di un fondo sanitario e la sua caratterizzazione no profit e nella consapevolezza che i principi normativi ivi espressi riflettono la più consolidata modalità di rappresentazione contabile di realtà patrimoniali.
A fronte della inesistenza di una disciplina di settore, sono ancora molti i fondi sanitari che sottovalutano la funzione del bilancio e redigono documenti alquanto scarni che spesso non vengono resi pubblici. Eppure, in assenza di una disciplina primaria o secondaria che preveda documenti obbligatori sia informativi che gestionali per i fondi sanitari, il momento di redazione del bilancio, sia quello preventivo (laddove esistente) sia quello consuntivo, di esercizio, rappresenta il momento topico in cui può trovare manifestazione non solo l’attività rendicontazione dei fondi, ma anche, e forse in maniera vieppiù rilevante per un ente quale il fondo sanitario, di programmazione verso i propri associati, verso gli stakeholders e verso le istituzioni
Benché i Fondi sanitari gravitino in buona parte al di fuori della disciplina del terzo settore, essi sono accomunati a questo ampio segmento del no-profit dagli obiettivi cui tendono. I fondi sanitari condividono infatti con gli enti del terzo settore l’esistenza di una “missione” che, travalicando gli interessi dei singoli soggetti coinvolti nella gestione, tende alla realizzazione di un interesse collettivo o generale quale il sostegno del sistema sanitario pubblico, attraverso l’erogazione di trattamenti sanitari integrativi rispetto al SSN e comunque a questo complementari. Nel perseguimento di tale missione i Fondi raccolgono altresì, nella più parte dei casi, lo stimolo delle parti sociali che li istituiscono e li promuovono, così da realizzare, nel contempo, un interesse collettivo proprio della categoria nell’ambito della quale operano. In questa prospettiva, dunque, i fondi sanitari perseguono una missione istituzionale e sociale, la quale guida e informa ogni momento della vita dell’ente a partire dalla delicata fase della programmazione sanitaria.
Nella maggior parte dei documenti di bilancio predisposti dai Fondi sanitari, anche in quelli caratterizzati da maggiore analiticità, manca una specifica rappresentazione della missione istituzionale perseguita, mentre i dati vengono in gran parte rappresentati in modo statico senza riferimento al piano programmatico del fondo che invece è gestito in separata sede e discusso per lo più con le parti istitutive.
Un’impostazione programmatica del Fondo sanitario è l’unica in grado di descrivere efficacemente la validità dell’iniziativa del tempo e il suo valore istituzionale, sanitario e tecnico. In questo senso, una riflessione comparativa con il bilancio degli enti del terzo settore, e la relazione di missione ivi prevista, ci consente di guardare alla attività di rendicontazione come una di quelle aree in cui è possibile sperimentare e comunicare una nuova visione programmatica della sanità integrativa. Un simile percorso è possibile non solo aggiungendo ulteriori tasselli alla rendicontazione sociale dei fondi ma anche facendo sì che tale rendicontazione, anche in via preventiva e di budget, divenga momento rappresentativo dell’adozione di un nuovo approccio gestionale tramite un nuovo modello di rendicontazione e di informazione verso iscritti, istituzioni e altri stakeholders. Questo nuovo approccio dovrà trovare spazio in una espansione dei documenti già ordinariamente in uso presso fondi e in particolare nel bilancio di previsione (oggi utilizzato in via eventuale e solo limitatamente agli adempimenti informativi legati alla iscrizione nell’Anagrafe dei fondi) e nella relazione di gestione che accompagna i documenti contabili in cui andrebbe proposta una attenta e analitica descrizione degli obiettivi del Fondo e delle modalità di perseguimento degli stessi non solo in chiave economica ma anche nella prospettiva istituzionale e, dunque, sanitaria.
In questo senso appaiono di sicuro interesse le norme relative alla rendicontazione del terzo settore, a partire dagli articoli 13 e 14 del D.Lgs. 117/2017. Il bilancio sociale rappresenta una nuova modalità di comunicazione al pubblico cui potranno ispirarsi tutti gli enti a finalità sociale. Le Linee Guida del Ministero del Lavoro (Decreto 4 luglio 2019) evidenziano il ruolo di questo documento quale strumento di accountability che consente di:
- fornire a tutti gli stakeholders un quadro complessivo delle attivita’, della loro natura e dei risultati dell’ente;
- aprire un processo interattivo di comunicazione sociale;
- favorire processi partecipativi interni ed esterni all’organizzazione
- fornire informazioni utili sulla qualita’ delle attivita’ dell’ente per ampliare e migliorare le conoscenze e le possibilita’ di valutazione e di scelta degli stakeholders;
- dare conto dell’identita’ e del sistema di valori di riferimento assunti dall’ente e della loro declinazione nelle scelte strategiche, nei comportamenti gestionali, nei loro risultati ed effetti;
- fornire informazioni sul bilanciamento tra le aspettative degli stakeholders e indicare gli impegni assunti nei loro confronti;
- esporre gli obiettivi di miglioramento che l’ente si impegna a perseguire…
L’arricchimento della componente programmatica e informativa del bilancio e dei suoi allegati è un obiettivo che potrà consentire ai Fondi sanitari anche di comunicare gli effettivi risultati realizzati sia in chiave economica che sanitaria tracciando un quadro prospettico dell’operato del Fondo anche nella sua naturale integrazione con il SSN. Allo stato attuale il tema dell’integrazione con il SSN è affrontato solo in chiave “statica” attraverso una certificazione delle prestazioni c.d. vincolate erogate nell’anno trascorso, senza che questa informazione assuma alcuna connotazione prescrittiva della condotta del Fondo sanitario, mentre potrebbe essere sicuramente meglio articolata in una logica programmatica in grado di guidare il Fondo nella sua attività complessiva e nel medio periodo. In tale direzione, potrebbe inoltre essere utile pensare all’adozione di appositi indicatori di efficacia dell’azione del fondo nonché di appropriatezza degli interventi offerti che siano in grado di trasferire con immediatezza i risultati conseguiti e di consentire una valutazione di riscontro sui contenuti programmatici proposti e la loro realizzazione.
La necessità di fornire informazioni ulteriori rispetto a quelle meramente consuntive e di natura economica e finanziaria risponde senza dubbio alla natura stessa del fondo sanitario quale strumento istituzionalizzato di welfare sussidiario e a ben vedere risponde anche ad esigenze gestionali che sempre di più inducono i Fondi a monitorare la gestione nella sua multidimensionalità. Occorre, infatti , tener presente che i fondi sanitari originariamente impegnati nella erogazioni di prestazioni quasi esclusivamente monetarie, si stanno sempre di più impegnandosi in un’attività diretta di “presa in carico” dei propri iscritti, anche attraverso servizi alla persona e attività dirette in loro favore. Si tratta tuttavia di componenti dell’attività del Fondo che non sono adeguatamente valorizzate, né nella rendicontazione del Fondo né nelle informative inviate alle Istituzioni. A questi elementi deve poi aggiungersi la opportunità di creare momenti di informazione e contatto con gli associati e con le parti sociali che hanno interesse a conoscere non solo i contenuti dell’offerta sanitaria anno per anno ma i meccanismi di governo strategico delle attività che presidiano il fondo nel medio e lungo termine.
Il vero salto di paradigma che può essere chiesto ai Fondi sanitari è dunque quello di accedere a una visione più trasparente, soprattutto in termini prospettici, della propria attività che faccia tesoro delle importanti funzioni che un bilancio può avere come strumento strategico gestionale e strumento di comunicazione programmatica e relazione con gli stakeholder.
Note: 1. La certificazione all’Anagrafe delle cd. Prestazioni vincolate viene effettuata sulla base del bilancio consuntivo: il fondo ottiene la certificazione non a fronte di un impegno a erogare prestazione extra lea in un a certa misura ma sulla base di una evidenza economica legata a fattori aleatori e spesso difficilmente controllabili (si pensi a titolo esemplificativo alla rinuncia/differimento delle cure odontoiatriche che si è registrata durante il periodo pandemico e che ha messo in difficoltà molti fondi nella propria attività di certificazione periodica all’Anagrafe).


